La displasia dell’anca consiste in una malformazione dell’articolazione coxo-femorale (anca) che si sviluppa durante la crescita del cane. La corretta conformazione durante la crescita di questa delicata articolazione deriva da un giusto equilibrio fra le forze esercitate dalle diverse strutture ossee, muscolari, tendinee e legamentose che consentono alla testa del femore di rimanere ben alloggiata nella sua cavità acetabolare durante il periodo della crescita, periodo in cui queste strutture sono plasmabili e modellabili per la loro corretta conformazione definitiva.
Quali sono le cause che la determinano?
La displasia dell’anca è una patologia legata a più fattori quali genetici, ambientali e nutrizionali. È necessario sottolineare l’importanza del fattore ereditario, in quanto le alterazioni strutturali della displasia dell’anca sono innanzitutto da attribuire ad un difetto di origine genetica. Nell’espressione dell’entità della patologia sono interessati anche importanti fattori ambientali quali l’alimentazione, il tipo e la quantità d’esercizio fisico, eventuali traumi e possibili malattie concomitanti. Questi fattori ambientali sono in grado di incidere sul grado della displasia, quindi sulla gravità dell’espressione della malattia, ma, in genere, non sulla presenza o l’assenza di quelle malformazioni che stanno alla base della displasia.
Cucciolo di Golden Retriever Cucciolo di Golden Retriever
Quando e come è possibile diagnosticarla?
La displasia non è presente quando il cane nasce perché l’articolazione si conforma in modo anomalo durante il periodo della crescita. La presenza della displasia o dei segni che mostrano lo sviluppo della malattia stessa, possono essere accertati già durante la crescita del cane. La displasia dell’anca può essere pertanto diagnosticata già nei primi mesi di vita del cane. Attorno ai tre mesi e mezzo appaiono le prime alterazioni articolari che consentono al medico veterinario di stabilire con una buona accuratezza l’eventuale tendenza del cucciolo a sviluppare una condizione patologica dell’anca. Molto raramente il cucciolo all’età di 3-4 mesi manifesta dei sintomi clinici riferibili a displasia, anche se gravemente affetto, sia per il peso corporeo ancora ridotto, sia per la capacità della cartilagine articolare di sopportare gli insulti iniziali. Tutti i cuccioli appartenenti ad una razza a rischio, quindi, andrebbero controllati molto precocemente in modo da poter verificare un’eventuale loro tendenza alla displasia dell’anca e provvedere a limitarne lo sviluppo. La valutazione precoce dell’articolazione coxofemorale consiste in un esame ortopedico dettagliato, comprendente una valutazione clinica mediante palpazione dell’anca e uno screening radiografico statico e dinamico finalizzati ad individuare, già in tenera età, i segni iniziali della malattia. Nel cucciolo, infatti, è necessario valutare la tendenza alla sublussazione che è determinata da un’eccessiva lassità capsulo-legamentosa e da un’aumentata inclinazione del tetto acetabolare dorsale.
Proiezione con distrazione
Questa tecnica consente di valutare con precisione il grado di lassità articolare utilizzando un’apposito strumento distrattore che provoca una spinta in grado di distendere la capsula articolare e provocare la sublussazione delle teste del femore, quel tanto che la lassità della capsula articolare lo consente. Sui radiogrammi vengono effettuate le misurazioni descritte per ottenere l’indice di distrazione (DI) di ciascuna articolazione. Questo valore è compreso fra 0 e 1. Un’anca con indice di distrazione prossimo allo 0 è un’anca che possiede una lassità minima fisiologica, mentre un’anca con indice di distrazione uguale a 1 possiede una lassità eccessiva. I valori intermedi esprimeranno una lassità tendente ai valori fisiologici, oppure tendente ai valori di lassità eccessiva. Pur esistendo della variazioni legate alla razza, per permettere lo sviluppo di un’anca senza displasia, la lassità non dovrebbe superare il valore di 0,4. Valori superiori a 0,6 sono sempre indicativi dello sviluppo di displasia. Per questo motivo è di fondamentale importanza sottoporre il cucciolo all’esame radiografico e se, dalle misurazioni effettuate si evince un grado di lassità superiore allo 0,6, si raccomanda l’intervento a correzione di sinfiosiodesi pubica.
Che cos’è la Sinfisiodesi pubica?
L’intervento di sinfisiodesi pubica viene consigliato nei cuccioli di 4-5 mesi di età quando si prevede lo sviluppo di una displasia di grado moderato, ma significativo. Tale intervento, di carattere mini-invasivo, se effettuato nella prima fase della crescita, consente di orientare correttamente gli acetaboli in modo da migliorare la loro congruenza articolare con le teste femorali. Dopo quest’intervento è indispensabile, per alcuni mesi, evitare giochi, salti e corse, permettendo unicamente passeggiate al guinzaglio e tenendo il cucciolo in uno spazio limitato.
Il giorno stesso dell’intervento il cane viene dimesso e non presenta dolore o difficoltà nel movimento; fin dalla sera stessa è in grado di muoversi normalmente e di svolgere una normale attività fisica.
Dopo uno o due mesi, in relazione alla gravità della displasia, il cane verrà sottoposto ad ulteriore esame clinico e radiografico finalizzato a verificare l’arresto o l’eventuale evoluzione del problema articolare.